È successo di nuovo. Sulla scia dell’entusiasmo dell’amico di un’amica hai deciso di cambiare aromatizzazione per la tua e-cig e provare quello che ti hanno suggerito a gran voce. E ancora una volta te ne sei pentito, trovandolo disgustoso. Per tornare quindi al tuo gusto preferito. Solo adesso, però, ti sorge un dubbio amletico: qual è lo smaltimento dei liquidi per sigaretta elettronica più corretto?
Il più delle volte i flaconcini inutilizzati sono dati in pasto a due sorti, allo stesso modo tristi e inutili: o finiscono in un recesso inaccessibile dell’armadio – possibilmente di qualcun altro – o direttamente nella spazzatura, senza colpo ferire.
Prima di disfarsi di contenitori e contenuti, però, bisogna mettersi una mano sul cuore e pensare all’ambiente e alle persone che ci sono accanto, perché è anche attraverso il corretto smaltimento dei liquidi per sigaretta elettronica che passa la strada per un mondo più pulito e rispettoso della natura.
Quand’è che va smaltito un liquido per sigaretta elettronica?
Anche se sulle confezioni dei liquidi è sempre riportata una data di scadenza, che per legge non può superare i 3 anni, queste miscele in realtà hanno un lungo periodo di vita se correttamente conservate.
Tuttavia la volatilità di alcuni elementi, specialmente gli aromi, rendono i liquidi via via sempre meno saporiti, deteriorando e alterando il gusto percepito nella vaporizzazione.
Se esposti alla luce solare o ad alte temperature, i liquidi per sigaretta elettronica si rovinano più in fretta, come si può evincere anche solo osservandone il colore.
Meglio quindi disfarsi dei composti non perfettamente integri, ma rispettando il corretto smaltimento dei liquidi per sigaretta elettronica.
Partiamo dalle cose semplici: smaltire i flaconi per i liquidi
Gli e-liquid generalmente si trovano in flaconi con diverse capacità, dalla pratica fialetta da 10 o 20 ml, per l’uso di tutti i giorni, alle boccette da 50, 100, 250 ml, fino ad arrivare a bottiglie da 1 litro.
Prima di buttare nel generico gli involucri, solitamente in plastica o vetro, possiamo sciacquarli abbondantemente sotto acqua calda, in modo da togliere gli eventuali residui rimasti all’interno, e poi smaltirli secondo le norme vigenti nel proprio comune di residenza.
Le aziende che producono i liquidi per sigaretta elettronica si stanno adoperando per ridurre sempre di più il packaging delle confezioni, perché la quantità di plastica che produce uno svapatore può essere veramente consistente.
Se volete riutilizzare le boccette, assicuratevi che il liquido precedentemente contenuto non avesse nicotina al suo interno: questa sostanza infatti permea le pareti del contenitore, di fatto non più riutilizzabile con altri aromi.
Cosa si può smaltire e cosa no
Come sappiamo, le componenti dei liquidi per l’e-cig comprendono glicole propilene e/o glicerina vegetale, due elementi abbondantemente utilizzati nell’industria alimentare, che tuttavia necessitano di uno smaltimento corretto se abbinati ad altre sostanze quali nicotina e aromi.
Il primo impulso è quello di svuotare direttamente il liquido nel lavandino o nel gabinetto, ma non c’è niente di più sbagliato!
La presenza di composti chimici all’interno delle miscele potrebbe contaminare l’acqua delle tubature, per lo stesso motivo per cui si sconsiglia di versare l’olio direttamente nei tubi di scarico.
Il PG infatti, una volta che raggiunge le acque marine, richiede un’enorme quantità di ossigeno biochimico per degradarsi, modificando numerosi comportamenti di flora e fauna.
La nicotina, poi, è tossica per gli organismi acquatici, pertanto non bisogna assolutamente rilasciarla nell’ambiente.
Come effettuare lo smaltimento dei liquidi per sigaretta elettronica?
Le opzioni praticabili sono due: la prima, quella in assoluto più corretta, è di recarsi in farmacia e consegnare i flaconcini ancora pieni come avviene per i farmaci scaduti.
Alcuni negozi per svapatori, poi, accettano il ritiro delle miscele scadute, per cui se non sai dove andare puoi rivolgerti al tuo rivenditore di fiducia che provvederà allo smaltimento.
In alternativa ci si può recare alla più vicina discarica e chiedere agli operatori quali siano le norme previste in merito nel proprio comune, per essere certi di disfarsi dei liquidi in modo corretto e sicuro.
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