Pochi prodotti hanno diviso l’opinione dei vapers tanto quanto la Sikary Spod: il dispositivo, che ricorda da vicino il riscaldatore di tabacco della Philip Morris IQOS, viene spesso criticata per alcune caratteristiche che vedremo tra poco.
Tuttavia l’eleganza e la facilità d’uso della pod mod hanno fatto in modo che sia uno degli starter kit che hanno guadagnato un discreto successo negli ultimi anni.
Cos’è, com’è fatta e come funziona la Sikary Spod
Il kit Sikary Spod si compone di una power bank da 2200 mAh che funge da astuccio di ricarica della pod, la “penna”, che consiste a sua volta di una cartuccia trasparente su cui si innesta una batteria da 200 mAh.
All’interno della box della Sikary Spod trovano posto solitamente due cartucce, un cavo di ricarica e una bottiglietta da 10 ml con ago, elemento distintivo del refilling di questo dispositivo.
L’utilizzo del kit è molto semplice: una volta ricaricato tramite cavo usb il desk e inserita la pod nell’apposito vano di ricarica, basta cliccare una volta sul tasto di accensione per verificare lo stato di carica della power bank e tre volte per vedere i led relativi al livello di carica della batteria della penna. In media l’astuccio permette di fornire abbastanza energia per 8-10 cicli con una sola ricarica.
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La ricarica della Sikary Spod, croce e delizia degli svapatori
La caratteristica più contestata alla Sikary Spod è sicuramente la modalità di refill del liquido. Togliendo il tappino forato alla cartuccia si possono osservare tre fori, due laterali e uno centrale: quest’ultimo altro non è che il camino di risalita del vapore, mentre gli altri due sono i fori per la ricarica del liquido e comunicano direttamente con il serbatoio del dispositivo. Essendo molto piccoli, vi si può accedere solo tramite un ago stretto e lungo, motivo per cui la boccettina agomunita è data in dotazione al kit Sikary Spod.
La capacità della pod è di 0,8 millilitri, un valore molto piccolo se comparato ad altre sigarette elettroniche della stessa fascia, ma bisogna considerare che la resistenza della Sikary Spod è di due ohm, quindi il consumo del liquido è estremamente basso. Si può grossomodo considerare che ogni cartuccia equivalga a una sigaretta tradizionale o a una HEETS, cosa che consente di variare gusto più frequentemente anche nell’arco della stessa giornata.
Pro e contro della Sikary Spod
Vediamo quindi quali sono i vantaggi e gli svantaggi di questo kit che volutamente si ispira ai riscaldatori di tabacco pur non essendo la stessa cosa.
Il primo, grandissimo vantaggio riscontrato dagli utenti è che la Sikary Spod è il dispositivo ideale per smettere di fumare e passare allo svapo. Il tiro di guancia che permette è infatti in assoluto quello più simile alla sigaretta analogica, grazie anche alla conformazione del drip tip e alle sue dimensioni.
Secondo punto a suo favore è la buona resa aromatica, che consente di assaporare diverse aromatizzazioni durante la giornata sostituendo di volta in volta la cartuccia o riempiendola a seconda del desiderio del momento.
Infine l’eleganza del caricatore e delle rifiniture, la compattezza del kit e la maneggevolezza della pod fanno sì che il dispositivo sia uno dei più comodi da tenere sempre a portata di mano.
Tra i contro, invece e come abbiamo visto, a parte la difficoltà di refill, la Sikary Spod è dotata di una potenza piuttosto bassa, quindi, nonostante consumi poco liquido a ogni svapata, l’hit in gola ne risente parecchio, perdendo di intensità ed efficacia. La soluzione per aumentarlo potrebbe essere quello di incrementare la concentrazione di nicotina all’interno dei liquidi che si vogliono svapare: si può per esempio raddoppiare o addirittura triplicare il quantitativo per ottenere un colpo deciso. Ciononostante è sempre meglio evitare l’alcaloide per non sviluppare dipendenza.
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