Qual è la relazione tra sigarette elettroniche e monossido di carbonio? Il fumo alternativo, considerato più salutare rispetto a quello delle sigarette tradizionali sebbene non completamente privo di rischi, riduce fino all’80% l’esposizione dell’organismo a sostanze nocive, tra cui per l’appunto il monossido di carbonio (CO).
Cosa produce una sigaretta elettronica?
Nel vapore prodotto dalle e-cig sono contenute alcune sostanze potenzialmente dannose, sebbene in quantità molto minore rispetto a quelle sprigionate dal fumo di sigaretta.
Tra queste, il glicole propilenico, molto utilizzato nell’industria dei fumogeni per il cinema e gli eventi live, può irritare le vie aeree se inalato in modo prolungato. Anche la formaldeide, che si sviluppa dal riscaldamento della glicerina, è annoverata tra le sostanze cancerogene.
Per quanto riguarda la relazione tra sigarette elettroniche e monossido di carbonio liberato nell’aria, i dati sono nettamente migliori rispetto a quelli riscontrabili nel fumo di sigarette tradizionali, seppur non del tutto nulli.
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Monossido di carbonio, cos’è e perché è pericoloso
Il monossido di carbonio, CO, è un gas inodore e incolore, che risulta dalla combustione di materiale organico.
L’esposizione prolungata al composto comporta seri danni all’organismo, quali intossicazione, problemi vascolari e cardiaci, persino asfissia.
La pericolosità è data principalmente dalla sua grande affinità per l’emoglobina, legandosi meglio al sangue rispetto a quanto non lo faccia l’ossigeno, che viene di fatto sostituito dalla molecola con conseguenze deleterie.
Lo studio italiano su sigarette elettroniche e monossido di carbonio
Nel 2019 uno studio italiano, condotto su 40 fumatori per indagare i livelli di monossido di carbonio assorbiti durante 6 mesi di svapo, è stato pubblicato sul Journal of Environmental Research and Public Health per presentarne i risultati.
Secondo la ricerca, scegliere di passare dal fumo tradizionale a quello alternativo, sia di sigarette elettroniche che di riscaldatori di tabacco, riduce fino all’80% l’assunzione di CO da parte dell’organismo.
Il gruppo di indagine infatti presentava, a distanza di sei mesi dall’ultima bionda sostituita da dispositivi elettronici, livelli della molecola assimilabili a quelli di un non fumatore.
Quindi anche se la scelta migliore rimane quella di astenersi del tutto dal fumo, clinicamente si ottengono miglioramenti tangibili passando a dispositivi alternativi.
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La ricerca della Bucknell University
Sempre nello stesso anno 2019, un team di ricercatori della Bucknell University ha condotto un’indagine su sigarette elettroniche e monossido di carbonio per verificarne i livelli assorbiti a ogni singola svapata.
Soprattutto lo studio si è concentrato sui modelli di e-cig in cui è possibile modificare sia la potenza della batteria che la resistività delle coil.
I risultati ottenuti hanno di fatto dimostrato che la concentrazione di CO nel vapore prodotto varia a seconda dei parametri impostati.
Ad esempio, settando la box-mod a 200 watts, si produce una concentrazione di monossido di carbonio equivalente a 180 ppm, non proprio pochissimo considerando che la dose consigliata è di 50 ppm.
Sigarette elettroniche e monossido di carbonio, conclusioni
Alla luce di queste considerazioni, gli studi non sono ancora in grado di escludere qualsiasi pericolosità dal rapporto tra sigarette elettroniche e monossido di carbonio.
Non è infatti possibile asserire senza ombra di dubbio quali siano le conseguenze sul lungo termine dell’uso di e-cig e riscaldatori di tabacco, perché col tempo si potrebbero sviluppare reazioni chimiche nell’organismo potenzialmente dannose.
Il consiglio rimane quello di non iniziare a svapare se non si è mai stati fumatori e di tutelare la popolazione a rischio, soprattutto nel caso della presenza di malattie che coinvolgono l’apparato respiratorio e cardio circolatorio.
Ridurre il monossido di carbonio nell’atmosfera, poi, è uno dei principali obiettivi da perseguire anche dal punto di vista ambientale: smettere di fumare o scegliere il fumo alternativo è di sicuro un passo importante per il rispetto dell’aria che respiriamo.
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