Finalmente ti sei convinto e hai spento l’ultima bionda, elettrizzato dal nuovo mondo che stai per assaporare, ma ti attanaglia un dubbio feroce: tra sigaretta elettronica e sigaretta di tabacco qual è la meno pericolosa?
Che la battaglia abbia inizio! Da una parte scendono in campo schierate, in pacchetti da 20 o assemblate tra cartine e tabacco, le sigarette classiche, che accompagnano tutti i momenti di pausa dei fumatori dalla fine del XVII secolo a oggi.
Dall’altra la tecnologica, giovanissima e versatile sigaretta elettronica, con i suoi liquidi aromatizzati secondo il piacere dello svapatore, nata proprio per soppiantare il vizio del fumo.
Quale tra sigaretta elettronica e sigaretta di tabacco nuoce maggiormente alla salute? Vediamo cosa dicono tutte le ultime novità e le evidenze scientifiche.
Le differenze sostanziali tra sigaretta elettronica e sigaretta di tabacco
Per prima cosa dobbiamo soffermarci sulla principale caratteristica che differenzia la sigaretta elettronica da quella tradizionale, ossia che la prima produce del vapore a partire dalla nebulizzazione di un liquido, mentre la seconda brucia tabacco e carta per ottenere del fumo vero e proprio.
La sigaretta elettronica funziona grazie al lavoro sinergico di una batteria che scalda delle resistenze all’interno di un atomizzatore, a contatto con un liquido che viene così vaporizzato. L’effetto finale sono delle piccolissime particelle inalate ed espirate sotto forma di vapore.
La classica bionda invece è un cilindretto di carta riempito di tabacco lavorato con altri additivi che, una volta accesa e fatta bruciare, sprigiona nuvole di fumo dall’odore pungente. La sola barriera tra le sostanze combuste e il fumatore è rappresentata dal filtro, che in genere trattiene il catrame e alcuni degli elementi più nocivi sprigionati dall’accensione della sigaretta.
Sigaretta elettronica e sigaretta di tabacco: i punti in comune
Cosa condividono quindi sigaretta elettronica e sigaretta di tabacco? Entrambe hanno il compito di soddisfare il bisogno di nicotina dei loro utenti, un bisogno generato sì da una dipendenza, ma che può essere combattuto solo attraverso la prima tipologia di dispositivi.
Un altro fattore che le accomuna è quella sensazione di hit in gola che rende molto soddisfacente sia fumare che svapare: una boccata di fumo e vapore, et voilà, i sensi si distendono e il corpo si abbandona a un fugace ma intenso piacere.
Infine, come ogni ex fumatore sa bene, entrambe condividono una gestualità che per alcuni è un vero e proprio rito. Doverlo abbandonare del tutto è vissuto spesso come una mancanza insostenibile, tanto da indurre spesso chi ha smesso di fumare a ricadere nel tranello.
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Sigaretta elettronica e sigaretta di tabacco: qual è la meno pericolosa?
Ma i parallelismi si fermano qui, a parte forse il fatto che entrambe sono catalogate come nocive per la salute sia dall’OMS che dalla FDA.
Eppure è bene distinguere nettamente gli effetti che possono prodursi nell’organismo di uno svapatore e di un fumatore.
Secondo alcuni recenti studi, il vapore prodotto da una sigaretta elettronica sarebbe al 95% meno pericoloso del fumo di sigaretta, anche se in altre ricerche il divario è meno accentuato.
Sigaretta elettronica e sigaretta di tabacco: le differenze dei contenuti
Sorvolando sulla struttura della sigaretta elettronica, quello che ci interessa è analizzare il contenuto del liquido che viene vaporizzato, per mettere in luce i suoi elementi.
Prevalentemente nelle miscele troviamo glicerina vegetale o glicole propilene, entrambi responsabili sia dell’intensità del vapore emesso che della struttura del gusto che si può assaporare svapando. A questi due elementi si aggiungono aromi di origine naturale o chimica e, eventualmente ma non obbligatoriamente, nicotina.
Nella sigaretta classica, invece, vengono bruciati tre materiali principali: tabacco, additivi e carta.
Il tabacco, pianta originaria dell’America meridionale, è ricco di nicotina, un alcaloide con proprietà psicotrope e miorilassanti. Ma contiene anche dell’arsenico, a causa dei pesticidi utilizzati nelle piantagioni per allontanare insetti e animali indesiderati.
A questo vengono aggiunti degli additivi per rendere il sapore del tabacco meno forte e per garantire che la sigaretta non si spenga dopo ogni tiro.
Perché fa male il fumo di sigaretta?
Il pericolo maggiore che si scatena ogni volta che si accende una sigaretta classica, però, è legato alla creazione di sostanze cancerogene durante la combustione del tabacco.
Il mix di fuoco, calore e ossigeno fa sì che si sprigionino elementi tossici come l’ammoniaca, il benzene, il cadmio, il cianuro di idrogeno, l’acido cianidrico, la formaldeide, il catrame, il monossido di carbone e l’ossido di azoto.
Secondo le stime ufficiali, si contano più di 250 sostanze tossiche – fino a 4000 secondo alcuni – e una settantina di fattori cancerogeni, che possono portare all’insorgere di pericolosissime malattie a carico del sistema cardiocircolatorio, dell’apparato respiratorio in primo luogo, ma anche all’apparato digerente, alla pelle, alle ossa e al cervello.
E quanto fa male svapare?
Sebbene sia considerata alla stregua della sigaretta tradizionale, nuove evidenze avvalorano la tesi che la sigaretta elettronica sia meno pericolosa della prima perché le sostanze contenute, vaporizzate e inalate sono molto meno cospicue.
Le perplessità rivolte ai dispositivi elettronici sono piuttosto connessi all’eventuale inefficacia di questi sistemi a ridurre il consumo di nicotina. Un’altra preoccupazione che attanaglia gli esperti è la diffusione delle e-cig soprattutto fra i giovani, esponendoli a una dipendenza già in tenera età.
Infine, visto che l’avvento delle sigarette elettroniche è piuttosto recente, non si possono prevedere quali saranno gli effetti sulla salute e sull’organismo degli svapatori da qui a qualche decennio.
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Sigaretta elettronica e sigaretta di tabacco: qual è la meno pericolosa?
Alla luce di quanto appena spiegato, è ragionevole dedurre che il vapore di una sigaretta elettronica è sicuramente meno tossico del fumo di sigaretta, non fosse altro per il contenuto e i tassi di nocività delle sostanze che lo compongono.
Anche per quanto riguarda i non fumatori, lo svapo passivo, rispetto al fumo passivo ha parametri molto più tollerabili e soglie di pericolosità decisamente più basse.
Non bisogna dimenticare tuttavia che svapare è, sì, meno pericoloso che fumare, ma non innocuo. Pertanto è meglio non iniziare a farlo se non si ha mai fumato e, nel caso si passi dalla sigaretta tradizionale a quella elettronica, non mischiare le due pratiche.
In assoluto, riducendo via via il numero di svapate al giorno, disintossicandosi dalla nicotina, è il modo migliore per recuperare una perfetta salute.