Una delle domande più frequenti che si pone chi passa dalle classiche bionde a quelle di tabacco riscaldato, come IQOS, verte sulla quantità di nicotina negli HEETS.
Volendo fare un paragone con le sigarette tradizionali, gli HEETS contengono un quantitativo di nicotina lievemente inferiore, che tuttavia è sufficiente a soddisfare il bisogno della sostanza a ogni tiro.
Nicotina negli HEETS: da dove arriva?
Prima di tutto occorre fare una premessa fondamentale, che distingue i prodotti di tabacco riscaldato dai dispositivi di fumo alternativo: la nicotina, infatti, nel secondo caso è aggiunta ai liquidi per sigaretta elettronica in maniera artificiale, sotto forma di nicotina in base o sali di nicotina.
Nel caso dei riscaldatori di tabacco, invece, essa è naturalmente contenuta nelle foglie della pianta, senza quindi il bisogno di essere addizionata.
Il tasso di nicotina nelle cartucce per IQOS viene misurato secondo procedure e test standardizzati, per far sì che in ogni stick sia sempre lo stesso: qualsiasi HEETS ha sempre una quantità di nicotina corrispondente a 0,5 mg. Quello che contraddistingue ogni aromatizzazione, invece, è la miscela di tabacchi utilizzata, che conferisce un’intensità e un sapore diversi a seconda della tipologia scelta.
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Nicotina negli HEETS vs sigarette tradizionali
Questo quantitativo, leggermente inferiore a quello di una sigaretta tradizionale, è stato studiato dalla Philip Morris in modo da un lato di ridurne il consumo e dall’altra per donare la stessa soddisfazione di una bionda agli ex fumatori.
Gli studi condotti sulla modalità di assorbimento dell’alcaloide sia durante la combustione che il riscaldamento del tabacco hanno dimostrato che con gli stick IQOS la nicotina fornita dal dispositivo è il 30% in meno rispetto a quella di una sigaretta normale, anche se facendo tiri molto profondi il quantitativo di nicotina nell’aerosol prodotto dal riscaldatore è superiore a quello del fumo tradizionale.
Questo perché mentre nel caso della sigaretta una grande quantità della sostanza viene letteralmente mandata in fumo dalla combustione, riscaldando e non bruciando il tabacco si preserva un quantitativo di nicotina maggiore.
A detta di molti estimatori dell’IQOS, tuttavia, l’hit in gola prodotto dagli HEETS è meno forte di quello della sigaretta a combustione, soprattutto se si è abituati prendere ampie e intense boccate per un gusto deciso.
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Come si calcola il tasso di nicotina negli HEETS?
Per calcolare il livello di nicotina dei prodotti a base di tabacco si ricorre a una macchina del fumo leggermente modificata, con cui si valutano parametri e valori standardizzati.
Ecco il perché alcune tipologie e marche anche di sigarette tradizionali riportano sul pacchetto cifre che differiscono da un tabacco all’altro.
La macchina tiene in considerazione diversi aspetti, primi tra tutti il volume – ossia la quantità di vapore inspirato – del tiro e la frequenza con cui lo si fa. Tuttavia quello che la macchina non può valutare è il grado di assorbimento reale delle componenti da parte dell’organismo né le differenti tipologie di fumata che si adottano.
La nicotina negli HEETS fa male?
È bene ricordare che la nicotina è un alcaloide che crea una forte dipendenza, in qualsiasi modo venga assorbita dal nostro organismo.
Pertanto, anche se i riscaldatori di tabacco come IQOS sono progettati per eliminare o ridurre l’introduzione nel corpo di sostanze tossiche prodotte dalla combustione delle foglie di tabacco, bisogna sottolineare che il consumo di HEETS non risolve il problema della dipendenza dalla molecola.
C’è da dire, tuttavia, che a parità di nicotina, gli HEETS contengono molto meno catrame rispetto a una sigaretta tradizionale, riducendo nettamente lo sprigionarsi di sostanze tossiche rilasciate nella vaporizzazione.
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